Massimo Amato (Milano 1963) insegna all’università Bocconi storia economica, storia del pensiero economico e storia dei sistemi monetari e finanziari. Il suo lavoro si concentra sull’interpretazione della moneta come istituzione e sulla messa in luce delle condizioni per la sua sempre più urgente riforma. Oltre a vari articoli pubblicati su riviste internazionali, ha scritto diversi libri, molti dei quali tradotti in inglese e in francese: Le radici di una fede. Per una storia del rapporto fra moneta e credito in Occidente (2008), L’enigma della moneta e l’inizio dell’economia (2010), Fine della finanza (con Luca Fantacci 2009), Come salvare il mercato dal capitalismo (con L. Fantacci 2012). In particolare, gli ultimi due testi, dedicati alla crisi e alla riforma del sistema finanziario, hanno trovato molta risonanza anche presso un pubblico di non addetti. Da qualche tempi si interessa anche ai sistemi monetari africani e, in particolare, alla riforma della zona CFA.
In stretto legame con la sua attività di studio si sviluppa da tempo anche il suo lavoro sul campo, volto a preparare le condizioni per una effettiva riforma dei sistemi monetari, sia globali sia locali. È stato consigliere scientifico per il progetto di una moneta complementare a Nantes, membro di una commissione interministeriale di studio sulle monete complementari in Francia, membro di una commissione istituita dal Ministero della Giustizia nel 2014 per l’introduzione di una moneta per le procedure concorsuali. Lavora attualmente al progetto di una moneta locale per l’integrazione dei richiedenti asilo. Fin dal 2012 ha lanciato, con Luca Fantacci, la proposta di trasformare il sistema Target2 in una compiuta camera di compensazione per la zona euro, sul modello della unione Europea dei pagamenti (1950-1958).